Nel corso della sua carriera, Wells venne nominato quattro volte al Premio Nobel per la letteratura
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«La stagione felice dei ‘romanzi scientifici’ wellsiani copre un periodo che va dal 1895 al 1901: un momento delicato, nella storia dell’impero britannico, che raccoglie contraddizioni profonde e le restituisce raccontandole attraverso le narrazioni letterarie, traghettando il malessere della fine di un’epoca verso l’immaginazione di un nuovo ordine politico, sociale e culturale, che verrà e che forse ha ancora da stabilizzarsi. In questa cornice H.G. Wells è un testimone importante. Uomo di scienza che si converte alla letteratura, vorace lettore di ogni genere di materia e scrittore altrettanto generoso, Wells propone una visione della scrittura forse semplificata ma efficace. «Scrivo come cammino, perché voglio arrivare da qualche parte»: la dichiarazione riferita nella sua autobiografia è illuminante e ambiziosa, nella sua estrema semplicità. Chi scrive deve avere un obiettivo e sperabilmente raggiungerlo con i mezzi che ha a disposizione. Tra la data di pubblicazione della Macchina del tempo e quella dei Primi uomini sulla luna, il mondo cambia, o quantomeno viene pesantemente revisionato l’orizzonte contro il quale l’uomo misura il suo ruolo in relazione alle altre forme di vita. Wells riferisce le tappe di questo processo, non sappiamo con quanta consapevolezza, facendo quello che gli scrittori di fantascienza tentano di mettere in pratica ancora oggi: provare a immaginare il futuro per capire meglio il presente.» (dall’introduzione di Nicoletta Vallorani)
Herbert George Wells (Bromley, 21 settembre 1866 – Londra, 13 agosto 1946), è stato uno scrittore britannico tra i più popolari della sua epoca; autore di alcune delle opere fondamentali della fantascienza, è ricordato come uno degli iniziatori di tale genere narrativo, grazie alle sue opere, Wells è stato definito come un “padre della fantascienza”, insieme a Jules Verne e Hugo Gernsback.
Fu comunque uno scrittore prolifico in molti generi, tra i quali narrativa contemporanea, storia e critica sociale, in quest’ultimo genere in particolare mostrandosi decisamente lungimirante, quasi profetico che ha dedicato i suoi talenti letterari allo sviluppo di una visione progressiva su scala globale, come futurista scrisse una serie di lavori utopici prevedendo con buon anticipo innovazioni tecnologiche come l’avvento di aerei, carri armati, viaggi spaziali, armi nucleari, televisione satellitare e qualcosa che assomigliava al World Wide Web.
Fu anche un brillante comunicatore della scienza, attirando molte amicizie con diversi scienziati, non ultimo, Richard Gregory, l’astronomo, conosciuto durante il periodo universitario di Wells, e secondo editore di Nature. Wells pubblicherà 25 articoli sulla rivista per oltre 50 anni, ispirando e provocando decine di pensatori contemporanei a contribuire con una ondata di corrispondenza, recensioni di libri, avvisi e altri commenti sulla sua produzione.
Wells fu un franco sostenitore del socialismo e del pacifismo, come dimostrano le sue ultime opere, divenute gradatamente più politiche e didattiche. I romanzi nel mezzo della sua carriera (1900-1920) furono più realistici, contemplando la vita della classe medio-bassa, la “Nuova donna” e le suffragette. Fu un forte assertore dell’idea di “Stato mondiale”, alla cui promozione dedicò l’ultima parte della propria vita.
Già nel 1893 Wells cominciò a pubblicare circa 30 articoli, principalmente sul Pall Mall Gazette e ben presto molti redattori si proposero al futuro scrittore per offrigli un ampio spazio per la rassegna di libri e per la critica. L’anno seguente, il direttore del Pall Mall Budget, Lewis Hind, suggerì a Wells di utilizzare le sue conoscenze scientifiche per scrivere dei racconti, per ognuno dei quali avrebbe ricevuto un compenso di 5 ghinee.
Un’altra grande occasione si presentò allo scrittore quando il direttore del National Observer, Ernest Henley, lo contattò per una serie di articoli e quando lo stesso direttore, passato al New Review, chiese a Wells di revisionare la sua idea sui Viaggi nel tempo, persuadendo William Heinemann a pubblicarne la storia su un libro, quella che nel 1895 sarebbe diventata la prima edizione de La macchina del tempo.
Secondo Ferdinando Ferrara nella prefazione del libro Avventure di fantascienza del 1966, il grande successo letterario delle opere di Wells emerge per il grande pubblico nel 1895 con la pubblicazione di tre volumi: La macchina del tempo, La visita meravigliosa, Il bacillo rubato e altri casi.
Fino a prima di quest’anno, che segna la nascita dello scrittore e di alcuni dei suoi romanzi più famosi e importanti, Wells si era limitato a pochi lavori insignificanti di carattere didattico o sperimentale.
Wells trova subito nella critica e presso il pubblico una favorevole accoglienza, generata da un forte entusiasmo. Ad esempio, il direttore del celebre Pall Mall Gazette, William Thomas Stead, lo elogia scrivendo di lui: «Wells è un genio», anche altri periodici cominciarono a pubblicare articoli sullo scrittore. Altri due maestri del romanzo tardo-vittoriano si apprestano a offrire la loro ammirazione e la loro amicizia allo scrittore: Joseph Conrad e James Joyce.
Approfondisci la lunga carriera di Wells: https://it.wikipedia.org/wiki/H._G._Wells
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