Maria Pallante, presidente e CEO dell’Association of American Publishers ha annunciato la presa di posizione dell’Associazione nei confronti di Amazon e Google.
Chiedendo formalmente alla Federal Trade Commission di intervenire per risolvere una situazione che “sta letteralmente soffocando la concorrenza nel settore”.
Una posizione riassunta in un documento di dodici pagine in cui si sottolineano i gravi rischi derivanti dallo strapotere che le due piattaforme hanno rispettivamente nel mercato della distribuzione libraria e nelle ricerche online.
Le maggiori preoccupazioni su Google sono sui problemi derivanti “dal suo modello di business, in larga parte indifferente al fatto che il consumatore con la ricerca possa arrivare a prodotti legali o piratati”.
Invece su Amazon si evidenzia come “ormai nessun editore possa evitare di essere distribuito da Amazon, che a sua volta impone i suoi termini economici”. In questo modo si è arrivati alla situazione paradossale per cui gli editori “spendono sempre di più per accedere ai suoi servizi ma ricevono sempre meno in cambio”. L’associazione si sofferma anche sul problema che Amazon offre una maggiore diffusione di libri contraffatti o “difettosi” e di recensioni false che peggiorano l’esperienza del consumatore. Tutto questo con un ulteriore rischio: disincentivare autori ed editori a realizzare nuovi libri e a immetterli nel mercato.
La richiesta degli editori Usa alla FTC è chiara: proteggere l’interesse pubblico esercitando la necessaria supervisione e regolamentazione, soprattutto nei casi in cui queste piattaforme arrivino a soffocare la libera concorrenza e a manipolare le scelte e le azioni dei consumatori.
La presa di posizione dell’AAP arriva in un momento cruciale per il settore Usa, con il Congresso che vuole intervenire direttamente con una nuova campagna antitrust nei confronti nelle grandi aziende tecnologiche, per la quale sono in programma audizioni e richieste di consegna di informazioni a numerose realtà attive nel mondo di internet.
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