CARRARA: LE CAVE DI MARMO SONO QUALCOSA DI UNICO E IMPERDIBLE
Esse sono considerate il più grande bacino marmifero del mondo che si trova nelle montagne a nord di Carrara e fanno parte della catena delle Alpi Apuane. I giacimenti marmiferi si trovano nelle tre principali valli che si diramano alle spalle dell’abitato di Carrara: Colonnata, Miseglia e Torano. Le cave di marmo sono qualcosa di incredibile, unico, indescrivibile, nessuna foto riesce pienamente a raccontare la sensazione che provate quando vi troverete circondati da queste altissime, bianche e lucenti montane di marmo.
Esse sono uniche anche in termini di geologia, storia, arte e archeologia. Gli antichi Romani ricostruitono Roma anche con questo ottimo materiale da costruzione, con la stessa pietra bianca e lucente hanno fatto statue e monumenti in tutto l’impero Romano, lo stesso marmo che si trova in tutti i più importanti musei, palazzi, chiese d’Italia scolpito e lavorato dai più grandi artisti della storia: Donatello, Michelangelo, Bernini, e da molti altri artisti e architetti fino ai giorni nostri.
Carrara conta circa 65.000 abitanti, il territorio comunale si estende dalle Alpi Apuane al mare, nella stessa zona costiera gli antichi Romani fondarono una colonia chiamata Luni di cui oggi è visitabile l’area archeologica. Il centro storico della città di marmo risale al X-XI secolo D.C. quando i commerci, le attività industriali e agricole ricominciaro a fiorire, i tre monumenti più importanti sono: il Duomo del XI-XIV sec. interamente coisruito di blocchi di marmo, il castello Malaspina (parzialmente visitabile) cotruito e rinnovate tra il 1300 ed il 1600 oggi ospita l’Accademia delle Belle Arti di Carrara e la piazza Alberica, il cuore rinascimentale della città abbellita da bei palazzi del ‘500-‘600-‘700. Ma la cosa da non dimenticare e che rende veramente unica la città, è che TUTTA Carrara è costruita del suo marmo: case, palazzi, chiese, arredi urbani, portali, marcuapiedi, finestre, balconi (www.cavedimarmocarrara.com/it/informazioni-turistiche.html).