Estratto dal romanzo di fantascienza Terra 2486
“Decano Miller, vorrei parlarle in privato, se è possibile” chiese Jones.
“Va bene, mi segua nel mio studio”.
Percorsero il breve tragitto in silenzio; Miller aprì la porta del suo studio ed entrò: “Prego, si accomodi”.
Il decano Jones era un uomo di mezz’età, non molto alto, grassottello, con la pelle molto pallida e unta. Era quasi completamente calvo, con gli occhi blu e le mani appiccicose per il sudore; un problema che lo affliggeva da sempre, specialmente quando era nervoso.
“Allora, cosa c’è di così importante da non poter essere ascoltato da orecchie indiscrete?”. Miller lo squadrò severamente, poi sorrise. “Non le dispiace se finisco il mio tè, vero?”.
“No, faccia pure; anzi, mi scusi per il disturbo. Mi piacerebbe sapere perché ha mandato il generale Russel in missione”. Jones era nervoso, parlava quasi balbettando. “Lo sanno tutti che è un incapace, un codardo, un insubordinato e, come se non bastasse, è anche un bugiardo” obiettò, quasi urlando.